Per mano guidata, in genere, si intende una grafia in cui vi è l’intervento contemporaneo di due mani; tale circostanza in realtà comprende, al suo interno, una serie di fattispecie diversamente definite in base a quale e a quanta incidenza può avere la mano guidante rispetto alla mano guidata, ecco di seguito alcune di queste fattispecie:
1) Mano inerte: la mano guidante sorregge e controlla la mano guidata che risulta passiva e inerte;
2) Mano assistita: questa circostanza comprende alcuni principali sottogruppi dove: a) la mano guidante “coopera” con la mano guidata in situazioni dove lo scrivente ha difficoltà nello scrivere a causa di un evento patologico; b) la mano guidata è solamente “sostenuta” dalla mano guidante ad esempio per ridurre e/o controllare il tremore della grafia dello scrivente;
3) Mano forzata: la mano guidante interviene sulla mano guidata non per “aiutarla” ma per imporre in maniera forzata una prodotto grafico non condiviso dagli scriventi.
È evidente che non esiste il segno o i segni univoci che evidenziano con certezza che lo scritto in verifica sia riconducibile o meno al fenomeno della mano guidata dato che i segni grafologici riconducibili alla mano guidata potrebbero avere altra origine ed essere riconducibili ad altre situazioni sia oggettive, come la tenuta della penna, il piano di appoggio, ecc.. sia soggettive (varie patologie psico – fisiche). Pertanto prima di sbilanciarsi con ipotesi e congetture è necessario che l’esperto valuti con attenzione i segni e gli indici grafici dello scritto in verifica in cui vi sia l’ipotesi del fenomeno della “mano guidata”, entrando contestualmente in possesso di un numero congruo di scritture comparative nonché di altre informazioni relative alla fattispecie in esame.